Presidi sanitari: più privacy nelle consegne a domicilio
Presto niente più pannoloni per incontinenti, cateteri o prodotti per stomizzati lasciati davanti alla porta dell'abitazione del paziente, al vicino di casa o al portiere non autorizzati a riceverli. Le aziende sanitarie hanno sei mesi di tempo per adeguarsi alle misure e agli accorgimenti dettati dal Garante privacy per la consegna dei presidi sanitari che il Servizio sanitario nazionale riconosce ai pazienti che versano in particolari condizioni cliniche.
Con un provvedimento a carattere generale [doc. web n. 2803050] il Garante ha definito un quadro unitario di misure a tutela della riservatezza e della dignità delle persone interessate, che integra quanto già prescritto nel 2005, e risponde alle numerose segnalazioni pervenute.
Ecco in sintesi le nuove regole: la consegna del presidio sanitario deve avvenire nel luogo e negli orari stabiliti dal paziente, preferibilmente nelle sue mani, e in ogni caso non può essere lasciato incustodito nelle vicinanze del luogo indicato.
Il presidio deve essere confezionato in un contenitore non trasparente, senza indicazioni esterne e non può essere consegnato al vicino di casa, a un parente o al portiere senza autorizzazione espressa del paziente.
Se l'interessato o il delegato non sono presenti al momento della consegna il personale incaricato – che non deve indossare divise o utilizzare automezzi con scritte da cui si possa evincere cosa sta recapitando - deve lasciare un avviso privo di indicazioni in grado di identificare il prodotto.
L'azienda sanitaria poi, che appalti all'esterno la fornitura e la distribuzione dei presidi deve designare responsabile del trattamento la società di cui si avvale, specificando analiticamente e per iscritto i compiti affidati, e vigilare sulla puntuale osservanza delle istruzioni impartite.
All'azienda spetta anche il compito di informare il paziente dei trattamenti di dati, anche sanitari, connessi alla consegna dei presidi a domicilio. Il provvedimento in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale è stato inviato anche alle Regioni e alle Province autonome per la divulgazione
presso le aziende sanitarie competenti.
NEWSLETTER N. 382 del 16 dicembre 2013