VIDEORIPRESE INVESTIGATIVE, A SCUOLA MAI COME A CASA PROPRIA
Sono legittime le videoriprese nell’aula scolastica, se autorizzate dal pubblico ministero.
Poiché l’aula scolastica non può essere considerata domicilio, perché si tratta di un luogo aperto al pubblico dove può entrare un numero indeterminato di persone (alunni, professori, preposti alla sorveglianza ed alla direzione dell’istituto, familiari degli alunni), sono ammissibili, laddove autorizzate dal pubblico ministero (senza, quindi, la necessità dell’autorizzazione del Gip), le riprese ivi effettuate: nello specifico, utilizzate per dimostrare la fondatezza dell’accusa di maltrattamenti in ipotesi commessi dall’insegnante in danno degli alunni. .
La sentenza è perfettamente in linea con i principi affermati dalle Sezioni unite, nella sentenza 28 arzo 2006, Prisco, allorquando la Corte ha dettato i principi applicabili alle videoriprese di comportamenti “non comunicativi”, in ambiente privato, distinguendo in proposito tra le videoriprese nel “domicilio” e quelle in luoghi privati “riservati”.
(...)
(Sentenza Cassazione penale 03/09/2012, n. 33593)
(tratto da IPSOA)