Supermercato responsabile per gli alimenti a temperatura ambiente
Lasciare sullo scaffale del supermercato degli alimenti che possono guastarsi e ammuffirsi per non trovarsi invece nel reparto frigo – dove invece dovrebbero essere conservati – costituisce reato: il responsabile del punto vendita che dimentica un prodotto alimentare su una superficie a temperatura ambiente, nonostante sulla confezione sia specificato che la conservazione debba avvenire a una temperatura tra 0 e 8 gradi, commette reato. Lo ha chiarito la Cassazione con una recente sentenza [1].
Incriminato il proprietario di un supermercato per aver lasciato delle forme di parmigiano sullo scaffale, a temperatura ambiente, oscillante tra i 19 e i 20 gradi, anziché nel reparto frigo come invece prescrive il produttore. Evidente il pericolo di muffa, ma soprattutto, l’aver proposto ai propri clienti alimenti in cattivo stato di conservazione. La sanzione, ritenuta equa dal tribunale penale, è quella della ammenda nella misura di 3mila euro.
Il caso non è così raro come parrebbe di credere a prima vista. Si pensi a tutti quei casi in cui il supermercato espone pezzi di formaggio su un tavolo per evidenziare un’offerta, magari con campioni dell’alimento da provare gratuitamente sul posto. Un comportamento di questo tipo, sebbene giustificato da finalità commerciali, è vietato e costituisce reato. Conservare i prodotti, destinati alla vendita, a temperatura ambiente, ignorando le indicazioni fornite dal produttore viola una disposizione di legge del 1962 che prescrive quanto segue:
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(Fonte: laleggepertutti.it)