Tumore per uso eccessivo del cellulare, lavoratore risarcito
Il tribunale di Ivrea, nella persona del dottor Luca Fadda, ha di recente (il 30 marzo) emesso una sentenza epocale in materia di tumori: l’uso del cellulare provoca il cancro al cervello, e il dipendente che ne fa un uso eccessivo ha diritto alla pensione di invalidità; da qui la condanna dell'Inail al risarcimento del danno.
Secondo il tribunale l’uso di tale strumento ha comportato un danno biologico permanente del 23%”; la perizia, effettuata dal professor Angelo Levis, afferma che “sulla base dei criteri elencati nel preambolo delle monografie della Iarc, le emissioni a Rf/Mo dei telefoni mobili (cellulari e cordless) dovrebbero essere classificate nel gruppo 1 dei sicuri cancerogeni per l’uomo”.
In questo caso si tratta di un tumore benigno, ma è ovvio che tali principi (specialmente se confermati dalla Cassazione) potranno a maggior ragione essere applicati al tumore maligno.
Il soggetto risarcito (Roberto Romeo, dipendente telecom) era assistito dagli avvocati Ambrosio e Bertone, dello studio legale torinese Ambrosio e Commodo. I legali hanno dichiarato all’ANSA: "Per la prima volta una sentenza riconosce un nesso tra l'uso scorretto del cellulare e lo sviluppo di un tumore al cervello". Speriamo che la sentenza spinga ad una campagna di sensibilizzazione, che in Italia non c'è ancora. Come studio abbiamo aperto il sito www.neurinomi.info, dove gli utenti possono trovare anche consigli sull'utilizzo corretto del telefonino".
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ANSA