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    La G.E.N.I. S.r.l. è una società con sede a Palermo formata da professionisti, qualificati dal CEPAS, FITA CONFINDUSTRIA, ANGQ, BSI, EARA, RiNA Industry, AICQ.
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    Con la G.E.N.I. Srl collaborano Ingegneri Gestionali, Ingegnere Ambientale, Ingegnere Meccanico, Ingegnere Elettronico, Ragioniere Commercialista, Revisore Contabile, Agente e Rappresentante di Commercio, Tecnico competente in Rilevazioni Ambientali.
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Garante: sì alle nuove regole per il Ced del Viminale.

Chieste però maggiori garanzie per le persone.

Il Garante per la privacy ha espresso parere favorevole (/garante/doc.jsp?ID=9116046)sulla bozza di decreto, predisposta dal Ministero dell’Interno, per la gestione del Centro elaborazione dati interforze (Ced) del Dipartimento della pubblica sicurezza. Sono state però richieste alcune modifiche per rendere la banca dati pienamente compatibile con la direttiva europea relativa al trattamento dei dati personali per finalità di polizia, nonché con la normativa italiana in materia.

 Nel suo parere, il Garante ha segnalato che particolare attenzione deve essere posta alla tutela dei diritti delle persone i cui dati sono registrati nel Ced, integrando le modalità previste per l’esercizio di tali diritti - ad esempio quello di rettifica dei dati o di cancellazione di quelli illegittimamente conservati - e le informazioni da rendere agli interessati stessi, come il tempo di conservazione dei dati e i soggetti anche extra-europei a cui possono essere comunicati. Ha quindi sottolineato che eventuali limitazioni possono essere previste soltanto in presenza di specifiche esigenze puntualmente individuate. Ad esempio, per non compromettere indagini o procedimenti giudiziari, per l’esecuzione di sanzioni penali, per proteggere la sicurezza pubblica o quella nazionale, per proteggere i diritti e le libertà altrui.

L’Autorità ha inoltre ricordato che il ruolo di Responsabile per la protezione dei dati (Rpd, spesso conosciuto con il termine inglese Dpo) dovrà essere ricoperto da un soggetto che svolge le sue funzioni in maniera indipendente.

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Garante privacy sanziona società: 2 milioni di euro per telemarketing indesiderato.

Il Garante privacy ha comminato una sanzione di oltre 2 milioni di euro (/garante/doc.jsp?ID=9116053) ad una società che aveva svolto, tramite un call center albanese, attività di telemarketing e teleselling per conto di una azienda del settore energetico, in violazione della normativa sulla protezione dei dati personali in vigore prima del Regolamento europeo.

La Guardia di finanza, Nucleo speciale privacy, a seguito di un’ispezione, aveva accertato che la società, oltre a non aver reso alcuna informativa alle persone contattate, non aveva richiesto come previsto il consenso al trattamento dei dati personali per finalità di marketing. Consenso che la società, peraltro, avrebbe dovuto annotare per iscritto. Tali adempimenti spettavano infatti alla società che operava in qualità di autonomo titolare del trattamento, non essendo mai stata designata responsabile.

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Telemarketing: dal Garante sì condizionato alla riforma.

La tutela delle persone deve essere effettiva.

Si condizionato del Garante privacy al regolamento del Ministero dello sviluppo economico che disciplina le nuove regole per il funzionamento del Registro pubblico delle opposizioni (Rpo) (/garante/doc.jsp?ID=9109315). Al Registro possono iscriversi gli utenti che non intendono ricevere offerte promozionali, né sul telefono fisso né sul cellulare, né tramite la posta cartacea.

Il regolamento, che estende la possibilità di iscrivere al Rpo anche i numeri di telefonia mobile e i numeri riservati, o non presenti negli elenchi telefonici pubblici, tiene già conto di alcune delle indicazioni fornite dall’Ufficio del Garante.

L’Autorità, tuttavia, per rendere il regolamento pienamente conforme alla normativa sulla protezione dei dati personali e realmente effettive le garanzie per gli utenti, ha fornito al Mise ulteriori indicazioni.

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Data breach: Garante, le comunicazioni agli utenti non devono essere generiche.

Le informazioni devono consentire alle persone di comprendere i rischi e proteggere i loro dati.

(/garante/document?ID=9099233) Le comunicazioni agli utenti dei data breach non devono essere generiche e devono fornire precise indicazioni su come proteggersi da usi illeciti dei propri dati, primo fra tutti il furto di identità. È quanto affermato dal Garante per la privacy nel provvedimento (/garante/doc.jsp?ID=9116509)adottato nei confronti di uno tra i principali fornitori nazionali di servizi di posta elettronica.

La società dovrà effettuare una nuova comunicazione sul data breach subito nei mesi scorsi, che aveva provocato l’accesso fraudolento alle caselle di posta elettronica di circa un milione e mezzo di propri utenti. La nuova comunicazione dovrà contenere una descrizione della natura della violazione e delle sue possibili conseguenze e dovrà fornire agli utenti precise indicazioni sugli accorgimenti da adottare per evitare ulteriori rischi. Nel caso specifico, ad esempio, dovrà essere spiegato agli utenti di non utilizzare più le credenziali compromesse e di modificare la password utilizzata per l’accesso a qualsiasi altro servizio online se uguale o simile a quella violata.

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Sportello telematico dell’automobilista: l’Autorità chiede maggiori garanzie.

Il Garante per la protezione dei dati personali chiede maggiori garanzie per il rilascio del documento unico di circolazione e proprietà che dal 2017 sostituisce il certificato di proprietà e la carta di circolazione di un veicolo. Il rilascio del documento sarà gestito interamente in via telematica e prevede lo scambio di informazioni tra banche dati pubbliche.

Lo schema di d.P.R. predisposto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che è volto a semplificare le procedure e gli adempimenti riferiti allo “Sportello telematico dell’automobilista” (STA), va pertanto integrato in modo da garantire adeguate misure di sicurezza e la precisa identificazione dei soggetti coinvolti e dei ruoli loro assegnati.

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