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Sistri, via ai test sulla funzionalita' mentre si parla di nuove modifiche

Smentendo le voci relative ad un nuovo 'impasse' del SISTRI, il Ministero dell'Ambiente, qualche giorno fa, ha reso noto, tramite il suo sito istituzionale, la programmazione a partire dal 24 ottobre, di una serie di test del nuovo Sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti: si comincia con 4 test su specifici aspetti, successivamente, entro il 10 novembre, vi sarà un grande test con le aziende con oltre 50 dipendenti al quale seguirà, entro la fine del mese di novembre, un altro test per le aziende che hanno da 11 a 50 dipendenti.

Ma, come ormai siamo abituati quando si tratta di SISTRI, non ci sembra che tutti siano stati rassicurati dal comunicato del MATTM.

La legge di conversione della Manovra di Ferragosto (il D.L. 13 agosto 2011, n. 138 convertito dalla legge 14 settembre 2011, n.  148), nel modificare il testo originario dei commi 2, 3 dell’art. 6 (al quale è stato aggiunto un comma 3-bis), oltre a fissare la nuova data del pieno avvio del SISTRI al 9 febbraio 2012, ha stabilito (al comma 2) che “Al fine di garantire un adeguato periodo transitorio per consentire la progressiva entrata in operatività del Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI), nonché l'efficacia del funzionamento delle tecnologie connesse al SISTRI, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, attraverso il concessionario SISTRI, assicura, a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto e sino al 15 dicembre 2011, la verifica tecnica delle componenti software e hardware, anche ai fini dell'eventuale implementazione di tecnologie di utilizzo più semplice rispetto a quelle attualmente previste, organizzando, in collaborazione con le associazioni di categoria maggiormente rappresentative, test di funzionamento”.

Lo stesso comma – come sappiamo – ha precisato che per i produttori di rifiuti speciali pericolosi fino a 10 dipendenti l’operatività del SISTRI verrà stabilita da un successivo decreto del MATTM e la relativa data non potrà essere antecedente al 1° giugno 2012 (al che, lo stesso Ministro Prestigiacomo, riferendosi a tale categoria, in più di una occasione ha parlato di avvio al 2 giugno),  mantenendo ferma la previsione dell’art. 6, comma 2, lettera f-octies del D.L. n. 70/2011 (c.d. “decreto Sviluppo”, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 106/2011).

(...)

 

(tratto da IPSOA)

Reati ambientali, responsabilità delle persone giuridiche e norme UE

A dieci anni dall'entrata in vigore del D.Lgs. n. 231/2001 sulla disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società delle associazioni anche prive di personalità giuridica, il legislatore delegato ha recepito nell'ordinamento italiano la direttiva 2008/99/CE, sulla tutela penale dell'ambiente.

Nonostante il mancato completo riordino dei reati ambientali presupposto della responsabilità degli enti, e la non obbligatorietà dell'adozione di modelli organizzativi idonei alla ragionevole prevenzione del rischio reato, la novità legislativa costringerà le imprese a valutare attentamente la necessità di progettare, o meno, (anche) le modalità di gestione del rischio ambientale.

La direttiva 2008/99/CE: il ricorso al diritto penale dell’ambiente:

Dopo anni di discussioni sulla necessità e/o validità dell’adozione di strumenti anche penali nel settore del diritto dell’ambiente, considerati dai più meno incisivi delle sanzioni amministrative pecuniarie, più “efficaci” nel tutelare l’ambiente perché in grado di colpire gli imprenditori nel cuore dei loro interessi economici, con la direttiva 2008/99/CE il Parlamento europeo e il Consiglio hanno ritenuto che il ricorso al diritto penale dell’ambiente costituisse una misura indispensabile nella lotta contro le violazioni ambientali gravi.

Mossi dalla preoccupazione legata all’aumento dei reati ambientali e alle relative conseguenze, “che sempre più frequentemente si estendono al di là delle frontiere degli Stati in cui i reati vengono commessi”, il Parlamento e il Consiglio hanno quindi ritenuto necessario un rafforzamento della tutela dell’ambiente attraverso la previsione di sanzioni penali che, oltre ad essere “indice di una riprovazione sociale di natura qualitativamente diversa rispetto alle sanzioni amministrative o ai meccanismi risarcitori di diritto civile”, sono maggiormente dissuasive per le attività che danneggiano l’ambiente.

In particolare, l'articolo 3 della direttiva prevedeva che gli Stati membri dovessero punire con sanzioni efficaci, proporzionate e dissuasive tutta una serie di condotte (in materia di scarichi idrici, emissioni in atmosfera, gestione dei rifiuti, uccisione, distruzione, possesso, prelievo e commercio di esemplari di specie animali o vegetali selvatiche protette), senza tuttavia indicare l’entità delle stesse, ma lasciando ampia libertà agli Stati membri, per quanto concerne la misura dei divieti, da introdurre nelle legislazioni nazionali in fase di recepimento della direttiva 2008/99/CE.

Il recepimento italiano: il D.Lgs. n. 121/2011:

Il nostro legislatore ha recepito la direttiva sulla tutela penale dell’ambiente con il consueto ritardo (la scadenza era prevista per il 26 dicembre 2010) con il D.Lgs. 7 luglio 2011, n. 121, che tuttavia non ha effettuato quel riordino della materia concernente i reati ambientali che ci si aspettava.

 

(...)

(tratto da IPSOA)

Sistri: reintroduzione del sistema a partire dal 9 febbraio 2012

Il sistema SISTRI è stato reintrodotto con la legge di conversione della manovra finanziaria. L’obbligatorietà del sistema decorrerà dal 9 febbraio 2012.

Il SISTRI, del quale il “decreto anticrisi” di agosto aveva previsto la soppressione, è stato reintrodotto nella normativa relativa alla gestione dei rifiuti (1) rinviando la decorrenza dell’obbligo di utilizzo per tutte le aziende al 9 febbraio 2012, ad eccezione delle aziende che producono rifiuti pericolosi e che hanno un numero di dipendenti fino a 10, per le quali l’obbligatorietà è stabilita al 1 giugno 2012 (2).

La norma prevede anche che il Ministero dell’Ambiente, attraverso il concessionario di SISTRI, effettui delle verifiche tecniche di funzionamento del software e dell’hardware del sistema in collaborazione con le associazioni di categoria entro il 15 dicembre 2012.

Note:

(1) Era stato abrogato dal d.l. n.138/2011 ed è stato reintrodotto dalla legge di conversione n. 148 del 14 settembre 2011 recante “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, recante ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo. Delega al Governo per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari” (G.U. n. 216 del 16 settembre 2011) ed in vigore dal 17 settembre 2011.

(2) la data di obbligatorietà per le piccole imprese produttrici di rifiuti pericolosi è stata stabilita dalla legge n. 106/2011.

( Tratto da Confindustria)

Emissioni in atmosfera - Istanza di riautorizzazione entro il 31 dicembre 2011

Come già ampiamente segnalato, desideriamo ricordare che gli stabilimenti anteriori al 1988 dovranno adeguare le emissioni in atmosfera alle disposizioni contenute nel D.Lgs. n. 128/2010, entro il 31 dicembre 2011.

Nella fattispecie trattasi di quegli stabilimenti anteriori al 1988 nei quali è presente almeno un impianto esistente al 1° luglio 1988 e autorizzato in via tacita ai sensi dell’art 12 del DPR 203/88.

Il piano di adeguamento delle emissioni riguarda anche gli stabilimenti anteriori al 2006. Nella fattispecie sono gli stabilimenti nei quali la prima autorizzazione è stata rilasciata ai sensi dell’art. 6, 11 o 15 del DPR  203/88, purché in funzione entro il 29 aprile 2008.

I gestori di questi stabilimenti dovranno presentare domanda di riautorizzazione entro il:

31 dicembre 2013, o eventuale altra data anteriore stabilita dall’autorità competente a decorrere dal 1° gennaio 2012, se la prima autorizzazione è anteriore al 1° gennaio 2000;

31 dicembre 2015, o eventuale altra data anteriore stabilita dall’autorità competente a decorrere dall’1gennaio 2014, se la prima autorizzazione è successiva al 1999.

( Tratto da Confindustria)

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"Sistri si parte il 9 febbraio"

In Gazzetta Ufficiale la legge di conversione del DL 138 del 13 agosto 2011.

Legge n. 148 del 14 settembre 2011, entra in vigore il 17 settembre:

La manovra bis ha ufficialmente messo il punto sulla situazione, per quanti credevano che il Sistri fosse ormai cosa dimenticata.

Il Sistema di tracciabilità dei rifiuti, doveva entrare in vigore nell’ormai lontano 14 gennaio 2010 con l’inizio dell’operatività fissata

al 13 luglio dello stesso anno. Da allora, innumerevoli proroghe lo hanno fatto slittare sino al 9 febbraio 2012, mentre ad oggi, la commisione Ecomafie (Commissione Parlamentare d’inchiesta sugli illeciti commessi nel ciclo  dei rifiuti) apre un’inchiesta che vuole far luce proprio sulle proroghe fatte fin dalla sua entrata e sul motivo del segreto di stato sulle procedure di assegnazione dell`appalto.

Mancano meno di 5 mesi.

La manovra ferragostiana lo aveva abrogato, tutte le aziende coinvolte, e le associazioni di categoria hanno annunciato ricorsi e cosi con la manovra di settembre il Sistri è stato ripristinato!

Il Sistri diventerà operativo il 9 febbraio 2012 per tutte le imprese interessate, ad eccezione dei produttori di rifiuti speciali che hanno fino a  10 dipendenti. Per questi ultimi, la data di avvio non sarà antecedente al 1° giugno 2012. .

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